Kenya: Viaggio nella terra dei Safari

Non si può certamente far a meno facendo un viaggio in Kenia o in Tanzania, di andare a visitare almeno uno dei grandi parchi dell'interno che sono dei veri e propri safari. Ma gli amanti del mare, della navigazione e della subacquea, non possono, una volta in zona, fare a meno di dedicare almeno una settimana alle immersioni o ad una crociera lungo le splendide coste antistanti.
Il più grande centro balneare del Kenia è Malindi, la città keniota dall'atmosfera più italiana, dove per i più nostalgici è possibile incontrare italiani e mangiare in ristoranti e locali di cucina italiana.  E' una sorta di Rimini, con i natii leggermente più abbronzati. La colonia italiana è numerosissima ed il contatto con la natura, seppure bellissima, è filtrato attraverso troppe agevolazioni occidentalizzanti. Malindi è però un ottimo punto di partenza per una crociera verso Lamu e le isole del Kenia settentrionale.
Volendo entrare nello spirito pionieristico, si potrà anche noleggiare un dhow, la barca locale da trasporto merci o passeggeri, generalmente intorno ai dieci metri di lunghezza, difficilmente tugate, ma normalmente aperte, come un grande gozzo. I più tipici non hanno neanche il motore ed avanzano, in mancanza di vento e nelle manovre nei canali e nei porti, spinte a mano per mezzo di lunghissime pertiche. Meglio però optare, eventualmente, per una minima concessione alla modernità, un bel motore entrobordo, che rende tutta la faccenda certamente più semplice. A vela, però le barche sono eccezionalmente docili e molto manovrabili. La vela con il lungo picco è molto efficiente sia nelle andature portanti, in cui l'asta sostiene la vela come una vela quadra, che in quelle relativamente strette, in cui la vela viene bordata lungo la fiancata, facendo avanzare incredibilmente la barca anche contro vento. La costa è frastagliata di isolotti paradisiaci.


Tenewe è formato solo di sabbia e roccia ed è abitato, solo nella stagione della pesca, da pescatori nomadi che qui vengono a far essiccare le loro prede. Uno spettacolo unico, un'esperienza indimenticabile, specie per la disponibilità di questi uomini, che fraternizzano subito e sono disposti a cucinare per gli ospiti. Più a nord, lungo il canale di Lamu, in un albergo gestito da italiani, si può noleggiare l'attrezzatura per una splenda immersione ad esempio alla secca di Manda, dove alligna la cernia gigante. L'acqua non è limpidissima, ma i grossi serranidi appaiono subito nella loro maestosità, attorniati da carangidi di notevoli dimensioni. Lamu la Città Bianca appare in un festoso andirivieni di imbarcazioni in continuo movimento. Qui il dhow è veramente un mezzo comune di trasporto, ce ne sono di tutti i tipi e misure, anche quelli giocattolo, con cui i ragazzi giocano fin da piccoli in tutti gli specchi d'acqua. Verso nord c'è Matodoni, famosa per i suoi cantieri, che si raggiunge attraverso i canali fiancheggiati dalle mangrovie. Sulle spiagge, varie barche in costruzione, a cui lavorano una mezza dozzina di persone per un anno intero, sotto l'occhio vigile del proprietario.


Davanti alle coste della Tanzania c'é invece la leggendaria isola di Zanzibar, il cui solo nome rievoca storie favolose di ricchezze e di tesori, ma soprattutto di Sinbad di cui era la città natale e da cui il marinaio partiva per i suoi fantastici viaggi. Tutta l'isola è circondata di spiagge dalle sabbie bianche, con palme e barriera corallina antistante. L'isola è splendida ed offre una buona quantità di ormeggi sui due lati principali. Sia nella capitale Stone Town che a Menai Bay da una parte che a Cwaka Bay dalla parte dell'Oceano Indiano. Centro di smistamento del commercio degli schiavi, Zanzibar fu visitata nel momento di suo massimo splendore da Livingstone che ne descrisse, con raccapriccio le caratteristiche del mercato nei suoi famosi diari. A Nungwi ci sono invece i cantieri dove vengono costruiti i dhow e dove forse costruì la sua barca Sinbad. L'isola, denominata la patria delle spezie, fu la preda più ambita di tutte le dominazioni che vi laciarono le loro più nobili tracce, fino al protettorato inglese che appoggiò la dominazione dei sultani Omani, fino all'indipendenza proclamata nel 1963.


Dalla grande isola vale la pena di raggiungere Pemba, qualche miglio più a nord, circa dodici ore di navigazione. Completamente al di fuori dalle rotte turistiche, mantiene integre le sue caratteristiche ed i suoi monumenti, tra cui mura fortificate e palazzi parzialmente distrutti dall'attacco portoghese nel 1520. L'ormeggio migliore è a Wete, nella parte nord dell'isola, ma ci sono altre due centri abitati tra cui Mkoani, la capitale, nella parte sud dell'isola.
Navigando da Zanzibar verso sud si incontra invece l'isola di Mafia, praticamente priva di turismo, ma con abitanti estremamente disponibili e pronti a sopperire con le loro attenzioni alla mancanza di strutture turistiche. Ma lo splendore del reef, la limpidezza delle acque dell'Oceano Indiano che qui viene a scontrarsi per la prima volta con la terra, dopo più di cinquemila miglia di libertà, fà degli arcipelaghi davanti alle coste africane del sud est, una delle zone di mare più belle del continente nero fortunatamente ancora poco contaminate dal turismo di massa. Il Kenya e' AFRICA. E' la terra dei safari ed offre delle bellissime spiagge lambite dal grande oceano indiano. Si possono praticare moltissime attivita': i baloon safari, il trekking, la pesca d'altura, dhow cruising , lo snorkelling e la subacquea, ecc. Il Kenya emoziona per i suoi paesaggi suggestivi, i profumi, i suoni, i colori ed i sorrisi della sua gente. Chiunque abbia vissuto questa esperienza difficilmente se ne dimentica. Il Kenya è ricco di bellissimi scorci naturali, di spiagge di sabbia bianchissima, di parchi naturali e tanto altro ancora. Non vi basterà una vacanza per vederla tutta:
Il Masai Mara ed il Serengeti, con l'alternante migrazione dei grandi erbivori, che a milioni si spostano a fine agosto e a fine novembre, rappresentano uno spettacolo unico al mondo, come del resto lo sono le altre riserve naturali dell'Amboseli, dello Tsavo o i monti Kenia e Kilimangiaro e le loro pendici.
Tzavo Est: Il parco più grande del Kenya e si estende nell'arido territorio tra la costa e gli altopiani centrali. Tra la sua flora troviamo l'incenso e la mirra. Il parco di Tzavo est è ancora, e nonostante tutto, l'unico luogo al mondo dove si possono osservare le grandi mandrie di bufali ed elefanti.
Tzavo Ovest: Le sorgenti di Mzima sono la principale attrazione dello Tzavo ovest: 500 milioni di litri al giorno di acqua limpidissima. Da questo parco si può godere una delle migliori viste del Kilimanjaro.
Amboseli: Situato a 1.100 metri di altitudine all'ombra del Kilimanjaro questo parco è costituito da savana alternata a boschetti di acacia. Una serie di grandi sorgenti sotterranee crea lussureggianti paludi che sono vere oasi in un ambiente altrimenti inospitale. Nelle paludi vivono 56 specie di grandi mammiferi tra cui l'elefante, il bufalo, il rinoceronte, il leone, il leopardo, il ghepardo e svariati erbivori.
Masai Mara: La riserva fa parte dell'ecosistema del Serengeti e rappresenta il terreno di pascolo per le sterminate mandrie di gnu che hanno reso famoso questo luogo. Verso la fine di luglio gli gnu tornano dal Serengeti e al loro seguito si spostano zebre e gazzelle a centinaia di migliaia. Con il corteo dei predatori che di loro si nutrono, costituiscono uno dei più grandiosi spettacoli naturali della terra. Gli animali rimangono nella regione finché cessano le piogge in ottobre o novembre e poi rientrano nel Serengeti attraversando il fiume Mara.
Nairobi: Questo parco nazionale, unico al mondo si trova entro i confini della città e offre la possibilità di vedere leoni o ghepardi in caccia sullo sfondo dei grattacieli. Dei "5 grandi" mancano solo gli elefanti.
I laghi della Rift Valley: A nord di Nairobi, lungo la Rift Valley, incontriamo la regione dei laghi. Il lago Naivasha, più elevato di tutti gli altri laghi del Rift, è una un'occasione da non perdere per gli appassionati di birdwatching: sono state registrate infatti oltre 400 specie diverse di uccelli. Dopo il lago Naivasha incontriamo il lago Nakuru con il suo parco nazionale e i suoi fenicotteri e più avanti i laghi Bogoria e Baringo contornati dal Rift che qui è al massimo della sua spettacolarità.
Watamu: La conformazione della barriera corallina che favorisce l'approdo e la presenza di una falda acquifera, hanno determinato fin da tempi remoti, il formarsi di questo piccolo centro situato a20 km. a sud di Malindi. E' abitato prevalentemente da pescatori di religione mussulmana e di razza Bajuni. Alla popolazione originaria si sono aggiunti per immigrazioni successive somali, indiani, arabi ed elementi di tribù diverse provenienti dall'interno come i kikuyu, i kamba, i masai, i luo, i baluia. Assieme ai giriama, abitanti delle campagne circostanti, forniscono il quadro dell'odierna società kenyana. Genti di tutte le religioni (mussulmani, cattolici, induisti, protestanti, animisti) e di tutte le etnie convivono nel rispetto reciproco conservando l'atmosfera cosmopolita di questo villaggio giustamente considerato la perla della costa del Kenya.
Diani Beach: piccolo paradiso terrestre che si affaccia sulla barriera corallina. Perfetto come punto di partenza per le immersioni e per attività sportive come il windsurf.
Altre città assolutamente da visitare e sempre sulla costa sono: Mambrui e Mombasa.


La cucina del Kenya si presenta come un miscuglio di tradizioni diverse,araba, inglese e indiana. I piatti tradizionali come ad esempio l’Irio, zuppa di fagioli, mais, spinaci e patate servita sotto forma di morbido composto, si accompagnano con quelli speziati e colorati di origine araba, come i “sambusa” frittelle con carne macinata dentro. La cucina in Kenya è stata fortemente influenzata dal suo passato coloniale. Proprio gli arabi diedero origine alla tendenza cosmopolita della cucina locale, giungendo con le loro barche cariche di frutta secca, riso e spezie. L'arrivo dei portoghesi, portò un radicale cambiamento con l'introduzione di prodotti provenienti dal Brasile, come mais, banane, ananas, peperoncino, patate e tapioca, che entrarono rapidamente nell'alimentazione locale.
Negli ultimi anni si sono diffusi in Kenya molti prodotti di origine italiana: a Nairobi e nelle località turistiche della costa sono aperte pizzerie e rosticcerie, nonchè ristoranti tipicamente italiani. Nella maggior parte degli alberghi, villaggi e ristoranti, la cucina e' di tipo internazionale, affiancata da piatti a base di frutta di mare e pesce che vengono solitamente serviti nelle localita' costiere. Vini e liquori sono molto costosi perche' tutti importati.
Per le bevande è consigliata la birra locale, che è sicuramente una delle migliori al mondo e costa quattro volte meno di una bottiglia d'acqua minerale. In alternativa all'acqua è tuttavia meglio bere un'acqua tonica o una soda.



Il clima del Kenya è equatoriale, ma solo la fascia costiera risente delle temperature costanti e dell'elevata umidità associata al clima equatoriale. Nell'interno del Kenya il clima varia con il cambiare dell'altitudine, nelle pianure è secco e caldo, mentre negli altopiani il clima è più temperato con notti fresche. La stagione delle piogge va da marzo a maggio e da novembre a dicembre. In generale i mesi più caldi sono febbraio e marzo, mentre i più freddi sono luglio e agosto.
La regione del lago Vittoria è la più piovosa del Kenya in particolare gli altopiani a nord e a sud di Kisumu, che registrano una media annuale delle precipitazioni che varia tra i 1,700 mm e i 1,900 mm.
La capitale Nairobi, si trova in questa regione, e ha un clima temperato moderato dall'altitudine (1661 m), le estati sono soleggiate e calde mentre gli inverni sono freschi. Le temperature medie massime di Nairobi variano tra i 25°C di febbraio e marzo e i 20°C di luglio, le temperature medie minime variano tra i 10°C di luglio e i 14°C di aprile. La pioggia cade tra aprile e maggio (i mesi più piovosi) e tra novembre e dicembre, i mesi più secchi sono quelli tra giugno e settembre, la media annuale delle piogge è di 1000 mm.
Le zone che si trovano ad altezze superiori ai 2500 metri hanno un clima più freddo, con possibili gelate e alle quote più elevate anche neve.
La fascia costiera presenta un clima caldo e umido durante tutto l'anno, ma temperata dalle forti brezze marine, le temperature medie massime di Mombasa variano tra i 32°C di marzo e i 28°C di luglio, le temperature medie minime variano tra i 20°C di agosto e i 24°C di marzo. La media annuale delle precipitazioni supera i 1000 mm, in questa zona i mesi più piovosi sono aprile e maggio, una seconda meno intensa stagione delle piogge si ha tra ottobre e novembre. Il periodo migliore per una visita del Kenya sono i mesi tra gennaio e febbraio e quelli tra giugno e settembre.

1 commento:

  1. Buongiorno,

    Da una ricerca Google risulta che nella vostra pagina:
    http://viaggieitinerari.blogspot.it/2011/01/kenya-viaggio-nella-terra-dei-safari.html

    avete inserito materiale protetto da copyright del sito
    www.colonialvoyage.com
    praticamente avete copiato senza autorizzazione tutto il nostro testo riguardante il clima delle Comore:
    http://www.colonialvoyage.com/africa/it/kenya/clima.html

    Prego rimuoverlo con urgenza, altrimenti saremo costretti a segnalare il
    vostro sito.

    Attendo vostra risposta.

    Cordiali saluti,
    Marco Ramerini.

    www.colonialvoyage.com

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